Artica di Giulio Rimondi

Artica di Giulio Rimondi

dal 19 mar 2022 al 18 apr 2022
Acquario Cvico

Artica di Giulio Rimondi

ARTICA

di Giulio Rimondi

A cura di Elisabetta Polezzo

La mostra Artica, ospitata all’Acquario Civico di Milano dal 19 marzo al 18 aprile 2022, si compone di due serie fotografiche titolate rispettivamente 80° e Anabasis/Katabasis, scattate da Giulio Rimondi nel corso di una residenza d’artista nell’arcipelago delle Svalbard (per info: thearcticcircle.org)
L’evento, curato da Elisabetta Polezzo, è promosso dal Comune di Milano - Cultura e dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica e si avvale della collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Istituto di Scienze Polari.
“Sul confine tra noto ed ignoto, di cui l’Artide diviene metafora, poggia il senso della mia ricerca artistica” scrive Giulio Rimondi e possiamo ben immaginare che quel confine sia rappresentato dall’invisibile linea virtuale che si chiama 80° parallelo Nord, oltre il quale si stende il Polo Nord custode del confine del mondo. In questo paesaggio quasi irreale, abbacinante nel nitore del ghiaccio, il fotografo osserva, sceglie e infine scatta. “Nei suoi scatti ci sono i cieli, le acque, le linee tortuose ma nette che delineano, nel loro naturale svolgersi, il confine della terra e del mare, le tracce appena accennate della presenza umana e poi la luce. La luce livida e fredda che illumina cieli corruschi e acque statiche come specchi, il grandioso sintagma creato dai ghiacci, agglomerato di naturale sapienza, conseguenza di secoli di commistione tra l’acqua e il frutto del suo divenire” Elisabetta Polezzo.
E poi ancora nasce il desiderio di andare più a fondo, di guardare questo universo che chiamiamo Nord, da un’altra prospettiva e mai come in questo caso la parola “immersivo” assolve il suo compito. Giulio Rimondi si infila la muta da sub e si immerge nelle gelide acque dell’Oceano Artico per fotografare la banchisa polare dal basso, operando una vera e propria Katabasis o discesa, seguita dalla risalita che viene definita anch’essa con una parola tratta dal greco antico, Anabasis. Il risultato sono foto insolite, materiche, simboliche, per ritrarre. Una mostra In collaborazione con l’esperienza e la forma di un mondo altro. Uno spazio in cui l’uomo non ha parte, che non può,né potrà mai dominare. In questa zona remota del pianeta, la recessione dei ghiacci non è tuttavia passata inosservata, aprendo nuove possibilità allo sfruttamento ambientale da parte dell’uomo. In direzione ostinata e contraria Rimondi impegna la sua voce di artista, nel rispetto di un ordine naturale che solo se preservato permetterà l’equilibrio del mondo e la nostra stessa esistenza. In un’ottica di sensibilizzazione e responsabilizzazione del pubblico, nell’ultima sala della mostra una videoproiezione realizzata dall’artista con gli scienziati dell’Istituto di Scienze Polari riprenderà le opere esposte commentandole in chiave scientifico-ambientalistica, con particolare attenzione al fenomeno dello scioglimento dei ghiacci e del cambiamento climatico. In questa maniera la mostra assume una nuova dimensione perché, come nelle parole di Rimondi “un’arte senza impegno e senza speranza non è arte”. Si ringrazia per la collaborazione alla realizzazione della mostra Claudio Composti.

BIOGRAFIA
Giulio Rimondi è un artista italiano. Si dedica a progetti di fotografia umanistica ai quattro angoli del mondo, producendo contenuti che empatizzano il pubblico su tematiche sociali, culturali, ambientali. Ha pubblicato libri e reportages sui grandi media internazionali, esposto in
musei e gallerie d’arte in Italia e all’estero. Ha realizzato mostre anche in veste di curatore.
Per info sull’artista: www.giuliorimondi.com

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